In termini di prevenzione, il Codice Rosso ha introdotto una importante modifica alla misura cautelare di divieto di avvicinamento ai luoghi presentati dalla persona offesa (Art. 282-ter c.p.p.), con la finalità di tutelare l’incolumità della vittima di reato di atti persecutori e maltrattamento nei confronti del coniuge o del convivente, o dei suoi prossimi congiunti. Infatti, considerato che il divieto di avvicinamento, da solo, non offre alcuna garanzia sull’incolumità della vittima, perché quest’ultima non necessariamente avrà il tempo per chiamare le forze dell’ordine e queste di arrivare prima che sia commesso un nuovo sopruso, si è pensato di aggiungervi un ulteriore cautela costituita dall'utilizzo del braccialetto elettronico.
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Violenza e disturbi mentali
La relazione tra disturbi mentali e criminalità, dal punto di vista accademico e forense, è stata negli anni oggetto di intenso dibattito. Tendenzialmente si è propensi ad associare alle persone con malattie mentali una maggiore inclinazione alla commissione di atti di violenza e aggressione, sebbene dal punto di vista statistico non vi sia alcun tipo di associazione che avvalori questo pregiudizio.
La percezione che i pazienti psichiatrici siano individui pericolosi è un costrutto che ci portiamo avanti dall’800, corroborato dalla rappresentazione mediatica del criminale che agisce per “follia”. Statistiche alla mano potremmo piuttosto affermare il contrario: le persone con malattie mentali hanno maggiori probabilità di essere vittime di crimini violenti.